Bollettino SPI Vol. 11 - Issues 1, 2

Issue 1

Published in May 1973

  • Di Geronimo I. (1972)

Descrizione e biometria di Elphidium cavispinum n. sp. (foraminifero) del Pleistocene italiano

pp. 3-13

Abstract

Viene descritto e illustrato Elphidium cavispinum, una nuova specie di foraminifero proveniente da sedimenti calabriani dell’Italia meridionale (Sicilia e Puglia). La descrizione è corredata da uno studio statistico, eseguito su un centinaio di individui.

  • Caretto P.G. (1972)

Osservazioni tassonomiche su alcuni Galeoidei del Miocene piemontese

pp. 14-85

Abstract

Nel corso di ricerche, condotte per più anni nei sedimenti del Miocene del Monferrato (Piemonte), l’autore ha raccolto numerosi denti di Selaci fossili, fra i quali abbondanti quelli di Galeoidei.
Quest’ittiofauna, arricchita da altre collezioni provenienti dagli stessi affioramenti fossiliferi, comprende, altresì, vertebre e scaglie placoidi di Squaliformi, resti dell’apparato boccale di Squatinoidei, ittiodoruliti, denti di vari Teleostei.
Sotto il profilo stratigrafico, gli esemplari considerati provengono dai livelli inferiori della «Pietra da cantoni» del Monferrato orientale, di età miocenica inferiore prelanghiana.
I denti riferibili ad alcune forme di Galeoidei sono risultati tanto numerosi da permettere una revisione tassonomica, fondata su esami morfologici approfonditi e oggettivi, rapportata alle regole della nuova sistematica.
L’indagine è stata, quindi, limitata a queste forme, per le quali si è reso possibile accertare compiutamente il grado di variabilità intraspecifica e stabilire una correlazione sia con altre forme cenozoiche che con Galeoidei attuali, morfologicamente simili.
La revisione operata ha posto in evidenza che diversi generi e specie di Galeoidei vennero istituiti in passato su semplici morfe, su caratteri morfologici secondari o dovuti a variabilità individuale, insufficienti per stabilire categorie tassonomiche valide sotto il profilo naturalistico.
I controlli morfologici hanno, inoltre, dimostrato l’insussistenza di distinzioni sistematiche dovute precipuamente alla sola considerazione della diversa età delle formazioni dalle quali provengono i fossili.
La revisione, condotta su base statistica, ha permesso di riconoscere alcune cronospecie, comprendenti le forme cenozoiche e attuali corrispondenti. Nell’ambito di queste cronospecie, le popolazioni fossili sono state attribuite a taxa sottospecifici. Inoltre, altri taxa sono stati mantenuti a livello specifico per distinguere forme cenozoiche e dell’Attuale, in relazione a caratteri morfologici rilevati nelle popolazioni confrontate. Alle categorie tassonomiche risultanti sono state assimilate le precedenti denominazioni generiche e specifiche, non giustificabili oggettivamente.
In particolare, sono state determinate o riconfermate le seguenti razze e specie: Odontaspis taurus obliqua (AG.), Isurus oxyrhynchus hastalis (AG.), Carcharodon megalodon AG., Hemipristis serra serra AG., Galeocerdo aduncus AG., Carcharhinus plumbeus priscus (AG.).
L’insieme della fauna considerata ha posto in rilievo una netta prevalenza di forme sviluppatesi in habitat di tipo neritico, caratterizzato da acque calde-subtropicali.
Sotto quest’aspetto, sono stati effettuati utili confronti e collegamenti con ambienti attuali, dimostratisi complessivamente non dissimili, sia per le associazioni di faune e di flore che per batimetrie e sedimenti.
Alle notizie morfologiche e paleoecologiche riguardanti la posizione sistematica dei denti fossili esaminati sono state unite considerazioni filogenetiche in rapporto a Galeoidei attuali, per i quali si sono constatate possibilità di correlazione in linea filetica.
Le forme fossili non ritrovate in numero cospicuo e, quindi, probabilmente meno diffuse nei sedimenti del Monferrato, sono state unicamente elencate, in mancanza di fattori sicuri per un accertamento oggettivo di tutti gli elementi morfologici e tassonomici necessari per effettuare una revisione sistematica.

  • Van der Vlerk I.M., De Bock J.F. & Sirotti A. (1972)

Biometrical investigations on Operculina and Lepidociclina – A test on their degree of objectivity and reliability for geological age determinations

pp. 86-99

Abstract

The embryonal appartuses in specimens of Operculina and Lepidocyclina from a composite section through Paleocene -Recent sediments were statistically examined in order a) to get an impression of the degree of objectivity of the applied statistical methods; b) to investigate if some inner characters of Operculina could be useful for geological age determinations.
As far as the degree of objectivity of the operators is concerned, the authors conclude that in the case of Lepidocyclina there is an high degree of objectivity, while in Operculina there are some discrepancies in the authors’ measurements. The reliability and usefulness of the characters measured in Lepidocyclina is here confirmed. In the case of Operculina the most reliable character for stratigraphical determinations is the «Factor E». The other inner characters measured, although not decisive for the geological dating, appear to be of some stratigraphic significance.

  • Sampò M. (1972)

Macroforaminiferi (Navarella joaquini Ciry & Rat Lituola grandis (Reuss)) nella Scaglia rossa (Maastrichtiano) del Veronese

pp. 100-117

Abstract

Viene segnalata la presenza nella Scaglia rossa del Veronese (Maastrichtiano, Zona ad Abathomphalus mayaroensis) di Navarella joaquini Ciry & Rat e di Lituola grandis (Reuss), foraminiferi Lituolidi, associati a numerose altre specie bentoniche e planctoniche. Per entrambi i generi si pone in rilievo l’evoluzione dell’apertura durante l’ontogenesi.
In diversi esemplari di Lituola e Navarella sezionati si notano degli “ospiti” che occupano la zona embrionale. Si tratta in prevalenza di foraminiferi a forma biconvessa, con spira trocoide, guscio calcareo perforato e setti bilamellari, probabili Gavelinella. In base a questo rinvenimento si è messa in dubbio un’ipotesi formulata da Kaever circa la derivazione filogenetica dei Lituolidi e si è cercata di giustificare la presenza di questi “ospiti” nel particolare quadro delle condizioni ambientali durante la sedimentazione del tardo Cretaceo nella provincia veneta.

Issue 2

Published in October 1973

  • Corradini D. (1972)

Non-calcareous microplankton from the Upper Cretaceous of the Northern Apennines

pp. 119-197

Abstract

One hundred samples were collected on four different Upper Cretaceous flysch formations of the Northern Apennines for an investigation on non-calcareous microplankton.
Seventy species and varieties of dinoflagellate cysts and seven among algal and «incertae sedis» forms, are described.
A new genus and thirty-one new species and varieties are here proposed.
Some species are illustrated also with SEM micrographs; the possible future use of stereoscopie images is suggested.
Correlations between different Upper Cretaceous flysch formations are attempted. The possible stratigraphical and areal value of some forms is emphasized.
Finally the difference between Monte Venere formation and the other Upper Cretaceous flysch formation assemblages is pointed out.

  • Venturi F. (1972)

Ammoniti toarciane dei generi Mercaticeras, Pseudomercaticeras, Crassiceras e Brodieia (famiglia Hildoceratidi) di Monte Serano (Umbria Centrale) e Monte Aspra (Umbria Meridionale)

pp. 198-228

Abstract

In questo lavoro l’A. espone i risultati dello studio tassonomico e stratigrafico delle Ammoniti del “Rosso ammonitico” Toarciano dell’Appennino Umbro concludendo ricerche che lo hanno impegnato per 3 anni e che gli hanno permesso di raccogliere un materiale di apprezzabile entità e di precisa localizzazione stratigrafica.
Lo studio ha permesso di identificare 10 specie che vengono descritte dettagliatamente. Sono stati riconosciuti i seguenti 4 nuovi morfotipi: Mercaticeras umbilicatum morf. retroverso; Mercaticeras mercati morf. involuto; Mercaticeras thyrrenicum morf. esile; Pseudomercaticeras afj.
venzoi. Esso ha permesso altresì di porre in evidenza la presenza di tipi di transizione fra entità tassonomiche definite che verranno dettagliatamente descritti e considerati in una successiva pubblicazione.